mercoledì 13 novembre 2013

SPERIAMO CHE COSI SI SVEGLIANO E CACCIANO I CRIMINALI DAL PAESE

LA CRISI SVUOTA LA DISPENSA (E IL FRIGO). ACQUISTI: -8,8% OLIO, -6,7% VINO, -5% PESCE, -4% CARNE (PAESE IN GINOCCHIO)

Milano - La crisi manda a fondo i consumi alimentari. Nei primi nove mesi dell'anno la spesa per alimenti e bevande ha subito una riduzione di circa il 4% in valore su base annua, la peggiore da inizio crisi.

E' quanto rileva un'indagine Ismea-Gfk Eurisko. Meno marcata la flessione degli acquisti in volume, scesi nello stesso periodo dell'1,7%. Fenomeni quali la ricerca dell'offerta speciale, il nomadismo tra insegne o gli acquisti di cibi low-cost - sottolinea Ismea - sono ormai divenuti una sorta di paradigma per ampie fasce di consumatori alle prese con una progressiva riduzione del potere d'acquisto.

Da evidenziare che la flessione dei consumi appare generalizzata - sottolinea l'Ismea - e particolarmente accentuata per categorie come l'olio extra vergine di oliva (-8,8% in volume) e i vini (-6,7%), di cui pero' e' aumentata del 3,6% la spesa in valore a causa dei forti aumenti di prezzo.

Cali degni di nota si rilevano anche per i prodotti ittici e, tra questi, in particolare per il pesce fresco che, rispetto ai primi nove mesi del 2012, ha perso quasi il 5% dei volumi acquistati e circa il 20% del valore.

Le carni fresche accusano una flessione del 2,4%, su cui incide soprattutto l'andamento negativo dei tagli bovini (-4% i volumi). La pasta chiude i nove mesi in esame con un meno 0,7% dei quantitativi acquistati. Gli unici in controtendenza - conclude l'Ismea - sono gli alimenti 'poveri' per eccellenza come le uova o la biscotteria, favoriti probabilmente da un consumo domestico sostitutivo del fuori casa. (ANSA).
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