mercoledì 16 ottobre 2013

origine animale

26 lisa the vegetarian Gli ingredienti di origine animale che non ti aspettiEssere vegetariani è impegnativo. Si può essere d’accordo o meno con questa scelta di vita, ma è oggettivamente difficile per un essere umano smettere di mangiare sia carne che pesce in un mondo dove questi alimenti sono ancora molto sfruttati e cucinati in mille modi e forme. In realtà, non mangiare carne e pesce per un vegetariano è solo il primo passo. Gli ingredienti di origine animale sono dappertutto. Non derivati (uova, latticini, cera d’api), ma ingredienti che, detto papale papale, costano la vita all’animale: grasso, colla di pesce -che come scopriremo è tutto fuorché pesce-, gelatine e così via. Parliamo in questa sede non di pellami, pellicce o di scarpe/borse in cuoio, ma della presenza di ingredienti di origine animale in alimenti e prodotti per la casa. E, sì, anche negli alcolici. Se state dicendo “naaa è impossibile”, concedetevi 5 minuti per ricredervi. Colorante E120: rosso (cosmetici, caramelle, Campari, prodotti farmaceutici, sciroppi) Il colorante E120 è un colorante di origine naturale/animale: è ottenuto dall’essicazione delle uova e degli esemplari femmina della Cocciniglia, un insetto parassita. A differenza del colorante E124, che dà una tonalità simile ma è di origine sintetica, l’E120 è dunque tratto da animali. È presente in molte caramelle gommose (e negli M&M’s), nel Campari, in alcune bevande alla frutta o prodotti in barattolo, in alcuni prodotti farmaceutici e sciroppi, ma anche in fard, rossetti, e nella colorazione di alcuni tessuti. In linea di massima vale sempre il solito principio: controllate l’etichetta, anche se nel caso dei tessuti, è davvero difficile risalire all’origine dei colori usati per tingerli. Da molte fonti apprendiamo che questo colorante è considerato pericoloso per la salute. Favorisce le allergie e negli Stati Uniti è stato vietato perché considerato cancerogeno Strutto -grasso di maiale- (pane, prodotti da forno, piadine, focaccia, tramezzini, pane in cassetta) 7958501354 8752ca17bb z Gli ingredienti di origine animale che non ti aspettiPartiamo da un presupposto: lo strutto si trova più o meno dappertutto. Anche se molti negozianti stanno facendo un passo avanti in merito, grazie alla forte domanda di prodotti da parte di clienti che non mangiano derivati suini per motivi religiosi (vedi Lidl), lo strutto è spesso presente nel pane (da Esselunga è contenuto in molti prodotti, ma anche dal panettiere sotto casa), nel pane in cassetta, in pasticcini, piadine, pangrattato, pizze, pane bianco per tramezzini e in generale prodotti da forno. Una soluzione è chiedere al panettiere di fiducia quale tipo di pane è privo di strutto oppure acquistarlo in un negozio di cibo arabo o in discount. Gelatina animale e colla di pesce (caramelle, dolci, birra, formaggi spalmabili) La colla di pesce, nonostante il nome che risale al metodo di produzione originale, deriva prevalentemente da cotenna di maiale e ossa e cartilagini di origine bovina (anche se in alcuni Paesi è effettivamente ottenuta dal pesce). Anche la gelatina è normalmente di origine animale. Una buona alternativa, se dovete addensare dolci o prodotti gelatinosi, è l’Agar Agar, ormai abbastanza diffuso. Dove si trovano la colla di pesce e la gelatina? In molte caramelle (ad esempio alcune Haribo), gelatine, nei dolci da forno, in alcuni formaggi spalmabili, e in alcune birre come la Guinness e altre “stouts”. E ancora nell’industria farmaceutica, in vitamine, minerali e alcuni cereali e yogurt. Caglio animale (formaggio) Ok, non uccidetemi. Ma anche il formaggio -a volte- contiene derivati che non si limitano ad essere “latticini”. Il caglio animale, contenuto in moltissimi formaggi tra cui il Parmigiano Reggiano, il Grana Padano il Pecorino Romano, è estratto dallo stomaco di vitelli o ovocaprini lattanti o di maiali appena uccisi per il macello. La soluzione, se volete starci attenti, è acquistare formaggi con caglio vegetale o microbico, che potete trovare in questa lista: http://www.faraveg.org/index.php?it/122/formaggi-senza-caglio-animale-aggiornato-al-14-maggio-2010 Sego bovino o Sodium Tallowate (saponi, patatine, margarina) Soap16 560x373 Gli ingredienti di origine animale che non ti aspettiQuesto ingrediente, che è ottenuto dagli scarti della macellazione bovina, si trova quasi in tutti i saponi per il viso, per il corpo e per il bucato. Purtroppo in alcune catene di fast food (e non solo) le patatine fritte sono cotte in un olio di cottura che è un misto di olio di semi e sego bovino. Mc Donald’s non lo usa più dal 1990, almeno ufficialmente, ma al suo posto ci sono degli “aromi naturali” non meglio definiti. È bene ricordare che “naturale” vuol dire “non sintetico”, ma non necessariamente “non animale”. Stesso discorso varrebbe per le patatine fritte in busta (è raro avere certezze su come sono state preparate e cotte). L’acido stearico, presente anche in origine vegetale (olio di cocco, di palma, di soia ecc…) è talvolta estratto proprio dal sego ed è presente in molti prodotti per il corpo. Anche in questo caso, al di là delle certificazioni e dei bollini di qualità, è davvero difficile riconoscere un prodotto che sia totalmente “cruelty free”. Per approfondimenti sull’acido stearico e altri acidi di origine animale, ecco un interessante articolo comparso su www.greenme.it (http://www.greenme.it/mangiare/vegetariano-a-vegano/5873-6-sostanze-di-origine-animale-presenti-nei-prodotti-di-uso-comune). Ci vorrebbe un articolo a parte per elencare davvero tutte le sostanze e gli ingredienti di origine animale presenti nel cibo o in quello che ci spalmiamo sulla pelle. Non era mia intenzione creare un vero e proprio elenco, ma riportare i casi più eclatanti per provare a stimolare la vostra curiosità e consigliarvi di guardare sempre l’INCI dei prodotti cosmetici (etichetta con i componenti) e la lista degli ingredienti dei prodotti alimentari. Siti utili: GreenMe

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