mercoledì 16 ottobre 2013
OGM
foto.
A PROPOSITO DELLA KELLOGG'S, CHE SPONSORIZZA STRISCIA LA NOTIZIA...
http://forcechange.com/53139/boycott-kelloggs-for-refusing-to-label-genetically-modified-ingredients/?utm_source=ForceChange+Newsletter&utm_campaign=051b99e8c9-NL3771_22_2013&utm_medium=email
Negli Stati Uniti non è dato conoscere il contenuto esatto dei cereali OGM. I produttori, infatti, non offrono queste informazioni sulle etichette. Negli USA è legale farlo e tutto ciò va a compromettere il consumatore.
Nel nostro Paese, le norme sugli OGM esistono. In particolare il regolamento europeo 1830/2003, che detta le norme per l'etichettatura e la tracciabilità degli OGM e introduce l'obbligo di etichettare come "prodotto da OGM" anche gli alimenti nei quali non è possibile reperire materiale genetico, come gli oli. Viene ammesso dal regolamento un limite dello 0.9% per la presenza accidentale di OGM (purché autorizzati) in alimenti non OGM.
Anche se attualmente non ci sono colture OGM in Italia (se non a livello sperimentale), non significa che sia un Paese "OGM free". Infatti la gran parte dei mangimi utilizzati negli allevamenti italiani (esclusi gli allevamenti biologici) è prodotta a partire da soia e mais geneticamente modificati importati da Stati Uniti, Canada e America Latina. L'Italia infatti produce solo l'8% della soia di cui necessita.
Ecco l'elenco della marche di cereali:
Cocoa Puffs
Corn Chex
Frosted Flakes
Honey Graham Oh's
Honey Nut Chex
Kashi Heart to Heart
Kellogg's Corn Flakes
Kellogg's Corn Pops
Kix
Barbara's Bakery Puffins Peanut Butter
http://forcechange.com/53139/boycott-kelloggs-for-refusing-to-label-genetically-modified-ingredients/?utm_source=ForceChange+Newsletter&utm_campaign=051b99e8c9-NL3771_22_2013&utm_medium=email Negli Stati Uniti non è dato conoscere il contenuto esatto dei cereali OGM. I produttori, infatti, non offrono queste informazioni sulle etichette. Negli USA è legale farlo e tutto ciò va a compromettere il consumatore. Nel nostro Paese, le norme sugli OGM esistono. In particolare il regolamento europeo 1830/2003, che detta le norme per l'etichettatura e la tracciabilità degli OGM e introduce l'obbligo di etichettare come "prodotto da OGM" anche gli alimenti nei quali non è possibile reperire materiale genetico, come gli oli. Viene ammesso dal regolamento un limite dello 0.9% per la presenza accidentale di OGM (purché autorizzati) in alimenti non OGM. Anche se attualmente non ci sono colture OGM in Italia (se non a livello sperimentale), non significa che sia un Paese "OGM free". Infatti la gran parte dei mangimi utilizzati negli allevamenti italiani (esclusi gli allevamenti biologici) è prodotta a partire da soia e mais geneticamente modificati importati da Stati Uniti, Canada e America Latina. L'Italia infatti produce solo l'8% della soia di cui necessita. Ecco l'elenco della marche di cereali: Cocoa Puffs Corn Chex Frosted Flakes Honey Graham Oh's Honey Nut Chex Kashi Heart to Heart Kellogg's Corn Flakes Kellogg's Corn Pops Kix Barbara's Bakery Puffins Peanut Butter
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