MERCOLEDÌ 29 AGOSTO 2012
Educare alla Creatività
DI GIANPAOLO MARCUCCI
L'attuale concetto di educazione prevede un rapporto insegnante/allievo unidirezionale dove l'insegnante in base ad un programma ministeriale deve somministrare nozioni agli allievi che devono impararle e ripeterle. Chi è più bravo in questo meccanismo statico viene premiato con incentivi e rinforzi positivi, chi è meno bravo viene punito. Sin dalla scuola elementare i bambini sono così "forzati ad imparare" cose di cui spesso non gli importa nulla e sono disincentivati a dedicarsi a ciò che gli piacerebbe fare in quanto "non c'è tempo" o "è fuori programma". Ma siamo proprio sicuri che questa è l'unica strada possibile? Che non ci sia un metodo migliore per educare i nostri figli?
L'essere umano nasce con al suo interno una curiosità ed una voglia di apprendere insaziabile. Basti pensare a quante cose ha già imparato un bambino prima ancora di mettere piede in una scuola. Come sfruttare questa scintilla e renderla una fiamma inestinguibile che porti un individuo a restare sempre curioso e desideroso di imparare, di cambiare, anzi che trasformarlo in un automa sociale appena interessato alla sopravvivenza quotidiana e assuefatto alle regole imposte dai media di massa e dal sistema economico consumistico-capitalistico? Innanzitutto bisogna far sapere a tutti che cambiare le regole del sistema non è un'utopia e che esistono dei metodi educativi alternativi che funzionano e sono attivi già da anni, come quello adottato nelle scuole Montessori, dove i bambini non vengono visti come polli d'allevamento da nutrire con nozioni e concetti ma come individui unici e preziosi da far sbocciare come fiori. Il modello che si segue in queste scuole non prevede l'unidirezionalità dell'educazione ne la standardizzazione dei pensieri. L'apprendimento è strutturato in modo tale da essere personalizzato (ogni allievo è considerato un universo ricco di valore da cui tirare fuori il meglio senza confronti o gare), stimolante, pratico, gioioso e collaborativo (noi oggi basiamo sulla competizione e non sulla collaborazione la nostra educazione e di contro la nostra società). Le classi sono miste in modo da permette ai più grandi di guidare i più piccoli e a questi di vedere nell'insieme il progetto educativo, non ci sono test, compiti o voti, si ascoltano e si favoriscono gli interessi degli allievi e non ci si allinea verso il conformismo ma anzi viene insegnato il pensiero critico e divergente.
Stiamo schiacciando ogni giorno di più la creatività e la voglia di apprendere dei nostri bambini. Cerchiamo con tutti i mezzi a nostra disposizione di spingere i politici e coloro che li votano alla consapevolezza che esistono metodi educativi alternativi al nostro e che insegnare l'indipendenza e la responsabilità non vuol dire per forza indottrinare.
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A SCUOLA E' VIETATO CORRERE
Ieri sera ho parlato con mio nipote, ha 9 anni, gli ho chiesto "come vorresti che fosse la scuola?" lui ha sorriso, mi ha guardato e mi ha detto: "tutta ricreazione!".
Poi mi ha detto che sta li dentro 8 ore al giorno e ha una sola ora libera per giocare. Io già lo trovo assurdo, ma il momento di totale stupore arriva quando mi dice che in quell'ora, in cortile, è vietato correre e giocare a palla! La motivazione è che "ci sono i bambini di 6 anni". Lui non è d'accordo, dice: "quando io avevo 6 anni nello stesso cortile si poteva correre e giocare".
Abbiamo un sistema educativo che comprime la vivacità e la creatività dei nostri bambini in una pressa. Continuiamo ad insegnare loro l'asservitismo, la disciplina, il rigore, la competizione. E poi ci stupiamo che divengano sempre più violenti, indifferenti, aridi e omologati.
Eppure modelli alternativi che funzionano esistono, anche da parecchio tempo, è davvero solo questione di volontà d'attuazione.
Quando pensi a chi votare alle prossime elezioni, ricordati che i partiti che hanno governato gli ultimi vent'anni hanno creato una scuola dove è vietato correre a ricreazione!
-Gp
Ieri sera ho parlato con mio nipote, ha 9 anni, gli ho chiesto "come vorresti che fosse la scuola?" lui ha sorriso, mi ha guardato e mi ha detto: "tutta ricreazione!".
Poi mi ha detto che sta li dentro 8 ore al giorno e ha una sola ora libera per giocare. Io già lo trovo assurdo, ma il momento di totale stupore arriva quando mi dice che in quell'ora, in cortile, è vietato correre e giocare a palla! La motivazione è che "ci sono i bambini di 6 anni". Lui non è d'accordo, dice: "quando io avevo 6 anni nello stesso cortile si poteva correre e giocare".
Abbiamo un sistema educativo che comprime la vivacità e la creatività dei nostri bambini in una pressa. Continuiamo ad insegnare loro l'asservitismo, la disciplina, il rigore, la competizione. E poi ci stupiamo che divengano sempre più violenti, indifferenti, aridi e omologati.
Eppure modelli alternativi che funzionano esistono, anche da parecchio tempo, è davvero solo questione di volontà d'attuazione.
Quando pensi a chi votare alle prossime elezioni, ricordati che i partiti che hanno governato gli ultimi vent'anni hanno creato una scuola dove è vietato correre a ricreazione!
-Gp
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