domenica 28 luglio 2013

la carezza dell'anima

Un uomo decise di addomesticare due piccioni. Insegnò loro a ritornare, dopo ogni volo, al luogo di partenza. I due piccioni impararono a ritornare, ma uno dei due arrivava sempre prima dell’altro.
L’uomo pensava: «Come mai non tornano insieme? Forse perché uno dei due fa fatica a ritrovare la via di casa...». Pensò di legare i due piccioni insieme dicendosi: «Così riusciranno ad orientarsi, a ritrovare entrambi il cammino più breve e ad arrivare a destinazione contemporaneamente».
E così unì la zampina dell’uno a quella dell’altro con una catenella e li fece volare. Siccome però i due piccioni non volavano alla stessa velocità e non mantenevano la stessa distanza; più volavano e più si ostacolavano a vicenda. Ad un certo punto, stremati, caddero dal cielo. Non riuscendo più a volare, ostacolati dal peso e dagli strattoni dell’altro, piombarono a terra e morirono.
Se fossero stati liberi di volare, ciascuno secondo la propria inclinazione, avrebbero continuato, chi prima chi poi, a ritrovare la via di casa.
Ogni persona è un individuo particolare, unico e irrepetibile, con inclinazioni, ritmi, difetti, pregi tutti suoi.
Dobbiamo accettare gli altri così come sono e accettare noi stessi per quello che siamo... con le nostre gambe, i nostri ritmi, la nostra identità ღ♥ღ

-Web-

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